Letture concluse nel 2014



  • LOLITA di Vladimir Nabokov
Questo famosissimo romanzo, narrato in prima persona dal professor Humbert Humbert,
è una sorta di cronaca introspettiva della tormentata e perversa passione che lui stesso nutre  verso Lolita, una  ragazzina appena adolescente.
Non mancano le sottili descrizioni erotiche, i fatali colpi di scena, i viaggi, i sordidi personaggi e i brutti fattacci al limite del grottesco.
Ma nonostante tutte le immoralità del caso la lettura non mi ha scandalizzato, non riuscivo  a detestare Humbert Humbert, anzi provavo quasi compassione per lui,  e cosa ancora più scandalosa non provavo nessuna tenerezza per Lolita mi era quasi antipatica. Strane sensazioni le mie.
Quindi per una lunga serie di motivi penso che Nabokov sia un genio nel suo modo di scrivere, non è facile riuscire a raggiungere certi obiettivi con un libro del genere.
La frase che mi è piaciuta:
" (Jean, qualunque cosa tu sia, dovunque tu sia nello spazio-tempo negativo o nel tempo-anima positivo, perdonami tutto questo, compresa la parentesi) "


  • Il FU MATTIA PASCAL di Luigi Pirandello

Un classico che si studia a scuola ma io non avendo fatto in tempo, durante le superiori, ho scelto di leggerlo quando ne ho avuto voglia.
La storia di Mattia Pascal è un analessi in cui il protagonista fa parte di una ricca famiglia ormai caduta in disgrazia, per colpa del disonesto amministratore, per via di una serie di circostanze si ritrova ad essere padre di un figlio frutto di un adulterio e in attesa di un figlio frutto di una passione occasionale quindi costretto a dover fare un matrimonio riparatore.
Così Mattia senza volerlo si ritrova sposato con una donna  che non ama, odiato per via della povertà e per altri mille motivi, si ritrova in casa una odiosa e cattivissima suocera, e anche la buona madre sofferente che subisce in silenzio le cattiverie delle due donne.
Una situazione davvero insostenibile e stressante!
Al termine della gravidanza la moglie partorisce due gemelle e Mattia trova la forza di andare avanti grazie all'amore per le due bimbe,  ma in tempi diversi le due bimbe muoiono facendo precipitare Mattia nella disperazione: è così che un giorno decide di sparire facendosi credere morto.
Inizia da qui il suo lungo viaggio in giro per l'Europa e le sue mille avventure, ma all'improvviso la voglia di tornare a casa è incontenibile...
Un racconto molto bello che mi ha fatto pensare tanto in merito al desiderio di voler scappare dalle situazioni spiacevoli e dai problemi; riflessioni che mi hanno fatto concludere che si, si può andar via lontano, ma lo si può fare solo lasciando un posto dove poter ritornare.
La frase che mi è piaciuta:
"La vita è tutta una bestialità, e allora dica un po' lei che cosa significa non averne commessa nessuna: significa per lo meno non aver mai vissuto."


  • THE HELP di Kathrin Stockett
Una ragazza bianca del Mississippi si oppone al conformismo degli anni 60, dove i bianchi odiavano i neri e le ragazze aspiravano ad una patinata vita matrimoniale, dando il via ad un cambiamento che richiederà l'aiuto di due cameriere nere al servizio delle famiglie più facoltose di Jackson. La particolarità di questo libro è quella di essere narrato a tre voci quindi tutte alternativamente sono le protagoniste.
Una storia semplice ma nello stesso tempo forte che rimanda al periodo di Martin Luter King e la lotta per l'uguaglianza umana.
In questo caso avevo già visto il film che mi era piaciuto e  proprio questo mi ha spinta a leggere il libro per approfondire ulteriormente, ma con mia sorpresa il film era stato fedelissimo al romanzo cosa che di solito accade raramente.
La frase che mi è piaciuta:
" Siamo semplicemente delle persone,  e non sono molte le cose che ci separano. "


    (Immagine dal Web)
  • DELL'AMORE E DI ALTRI DEMONI di Gabriel Garcìa Màrquez 
Questo racconto breve è frutto di un sopralluogo fatto da Gabriel Garcìa Màrquez, quando era ancora un giovane cronista; durante i restauri di un vecchio convento di Cartagena venne portata alla luce una tomba contenente una lunghissima chioma di capelli rossi.
La protagonista è una giovanissima ragazza morsa da un cane malato di rabbia, erano i tempi dell'inquisizione spagnola: in cui avere i capelli rossi, contrarre la rabbia, conoscere i riti degli schiavi, indossare amuleti e collane: erano tutti elementi negativi. 
La giovane fu mandata al "macello" nelle mani della Chiesa Cattolica dove dovette subire esorcismi ed altri tipi di crudeltà imposte dalla sacra inquisizione.
Nonostante la sua infinita tristezza, questo racconto è molto poetico, un alone di magia che ti lascia tentennante sul credere se l'amore narrato sia davvero un sentimento puro o il frutto dell'opera peccaminosa. Il dubbio rimane.
Vi avevo già detto che lui è il mio scrittore preferito in assoluto?
La frase che mi è piaciuta:
"Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto.
 <<È vero>> le rispose lui, << ma farai bene a non crederci.>>

  • CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA di Gabriel Garcìa Màrquez
Una cronaca di un fatto realmente accaduto che documenta l'assassinio di Santiago Nasar per aver disonorato una ragazza. 
Questo fatto induce alla riflessione su quanto sia davvero inutile questo tipo di legge morale sull'onore, un gesto fatto contro la stessa volontà degli assassini disonorati, ripercussioni che hanno comunque irrimediabilmente rovinato la vita degli "offesi" e che in sostanza se si avesse ignorato questo insignificante dettaglio sulla verginità della giovane sposa, due intere famiglie avrebbero avuto una vita felice, Santiago non sarebbe morto invano, un vero spreco di esistenze.
Santiago sognava di volare sugli alberi.
Una lettura breve che vi consiglio.
La frase che mi è piaciuta:
"Santiago figlio mio" gli gridò, "che ti succede!" 
Santiago Nasar la riconobbe.
"È che mi hanno ammazzato, piccola Wene" disse.

  • CENT'ANNI DI SOLITUDINE di Gabriel Garcìa Màrquez
La storia della grande famiglia Buendia che si svolge in un villaggio di fantasia Macondo, tratta il tema della solitudine personale, è ricco di eventi magici, di allegorie, di denunce indirette al capitalismo (come il caso dell'uccisione di massa celato a tutti), ci sono amori, tradimenti, incesti, c'è tutto tutto.  Un romanzo elaborato che fa parte del genere realismo magico.
Mi sono trovata totalmente coinvolta dalle pagine di questo libro, mi sono identificata ad un personaggio in particolare, nei suoi modi e nelle sue paure, ho sentito e riconosciuto la mia personalissima solitudine, alcuni eventi magici hanno evocato in me vecchi racconti analoghi sentiti dai grandi durante la mia infanzia.
La casa dei Buendia che ha dato asilo a tante generazioni e così tante volte decaduta e poi restaurata, a tratti mi è sembrata la casa in cui sono cresciuta e in cui adesso mi ritrovo a vivere.
Un romanzo che mi ha portata a guardare in fondo al cuore.
Lo ammetto mi ha messo tanta tristezza e ammetto di aver pianto su molte di quelle pagine, ma su altre ho anche riso ad esempio quando lo scrittore fa un breve trattato sulla blatta di cui ne ho la fobia.
Sicuramente lo rileggerò nuovamente.
Le frasi che mi son piaciute sono due:
" Ma che l'una e l'altra azione erano state una lotta a morte tra un amore smisurato e una codardia invincibile e finalmente aveva trionfato il timore irrazionale che Amaranta aveva avuto sempre per il proprio tormentato cuore."
" La necessità di sentirsi triste si andava trasformando in lei in un vizio a mano a mano che la devastavano gli anni. " 

  • IL PIANO INFINITO di Isabel Allende
È la biografia del marito di Isabel Allende, che nel libro porta il nome di  Gregory Reeves, la narrazione è sia in terza persona che in prima persona, praticamente è una storia scritta a due mani. La vita di Gregory è molto difficile, la lettura prende la forma di un cerchio che  tratta i temi sociali come il razzismo, l'emarginazione, la guerra, la violenza, la povertà, l'amicizia e la solitudine che per ognuno di noi è inevitabile, per poi chiudersi col ritrovamento della pace interiore.
Mi piace la letteratura sud americana, mi piace la crudezza delle descrizioni, mi piace quella maniera carnale di descrivere i rapporti fra uomo e donna, si perchè ti fa tenere ben presente che si siamo esseri umani ma con un istinto animale molto antico, che giustifica quei gesti inspiegabili.
La frase che mi è piaciuta:
"L'urgenza era tale che non si concessero il tempo di parlare di niente, avevano bisogno di toccarsi, esplorarsi e convincersi reciprocamente che l'altro era proprio come l'aveva immaginato. [...]
 Lo baciò con malinconia, aveva immaginato un incontro molto diverso, non quella specie di violenza reciproca, quella battaglia spietata, non avevano fatto l'amore, ma qualcosa che le lasciò un gusto di peccato."



















Commenti

  1. la allende per me rientra in quella categoria di autori che tirano fuori un buon libro (la casa degli spiriti) e poi un'infinita serie di noiose variazioni sul tema;
    marquez ce l'ho nel cuore e quindi quasi non commento, ma i cent'anni sono una tra le cose più belle che siano mai state scritte. forse però avrei citato passi diversi (sicuramente non uno relativo ad amaranta, che non ho mai potuto soffrire).. d'altra parte ce ne sono talmente tanti degni di nota...
    the help mi manca (ma ho il ricordo vago di un film gradevole), mentre nabokov.. ah, anche per me resta un mezzo mistero: lolita è sicuramente insopportabile, ma poi ogni tanto ti viene da pensare che è una ragazzina.. niente da fare, devo rileggerlo!

    p.s. boing recepito, lasciami solo organizzare ;)

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    1. p.p.s. mi sa che l'indirizzo email mi verrebbe utile..

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